giovedì 14 luglio 2011

Diabete e metabolismo


Secondo una ricerca finanziata dall'UE una versione di un gene che protegge le persone magre dall'obesità e dal diabete ha l'effetto contrario in persone che seguono una dieta ricca di grassi. Queste scoperte potrebbero condurre allo sviluppo di strumenti diagnostici che permetterebbero ai medici di offrire terapie e consigli di vita su misura per uno specifico genotipo.

Il gene in questione si chiama Pparg2 e riveste un ruolo primario nell'accumulo di grasso e nel mantenimento dei livelli di glucosio e della sensibilità all'insulina. La versione comune Pro12 del gene è stata associata ad un aumento del rischio di diabete di tipo 2. Al contrario, la versione più rara Ala12, di cui è portatore circa il 12% della popolazione, sembra abbassare il rischio di obesità in molte persone.
In alcune persone però, l'Ala12 sembra avere l'effetto contrario. Hanno studiato topi aventi diverse versioni del gene, nutrendone alcuni secondo una dieta normale ed altri secondo una dieta ricca di grassi.

Hanno scoperto che i topi nutriti secondo una dieta normale e sana, e aventi due copie della versione Ala12 del gene, sono più magri, migliorano la loro sensibilità all'insulina, rispetto ai topi aventi due copie di Pro12.

Quando però i topi aventi due copie di Ala12 sono stati nutriti secondo una dieta ricca di grassi, questi benefici sono scomparsi e gli animali sono diventati persino più grassi dei topi con la versione Pro12 del gene.

Secondo i ricercatori, ciò rivela un'importante interazione tra il gene Pprag2 e l'ambiente.
I ricercatori fanno notare che testare il gene per stabilirne la variante potrebbe essere uno strumento diagnostico utile per consigliare alle persone aventi la versione Ala12 del gene di seguire una dieta sana.

I ricercatori aggiungono che le nuove scoperte potrebbero portare allo sviluppo di nuove cure per il diabete di tipo 2 e per la sindrome metabolica. 

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